Premio 2011

Fleur Jaeggy

Scrittrice

«per il percorso artistico e personale compiuto fra la Svizzera e l’Italia. Le poliedriche e significative attività di scrittrice, traduttrice e autrice di saggi, realizzate anche attraverso il proprio bilinguismo, hanno evidenziato le capacità a sormontare i confini di una singola cultura nazionale».

Milano, 14 settembre 2011

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Biografia

Fleur Jaeggy, scrittrice italiana di origine svizzera, nasce a Zurigo nel 1940. Dopo avere trascorso l’infanzia e l’adolescenza in collegi svizzeri, si trasferisce a Roma. Diventa amica di Ingeborg Bachmann e conosce alcuni tra i maggiori scrittori, come Thomas Bernhard. Dal 1968 vive a Milano e collabora con la casa editrice Adelphi. Nel 1968 pubblica il suo primo libro, “II dito in bocca”, al quale seguiranno altre opere: “L’angelo custode” nel 1971 e “Le statue d’acqua” nel 1980. Con “I beati anni del castigo”, pubblicato nel 1989, raggiunge un significativo successo confermato con “Proleterka”, del 2001, che viene designato libro dell’anno dal “Times Literary Supplement” nel 2003. Nel 2009 ha pubblicato “Vite congetturali”.

È inoltre stata insignita del Permio Bagutta e del Premio Boccaccio Europa per “I beati giorni del castigo”, del Premio Moravia per “La paura del cielo”, il Premio Vailate Alderigo Sala, il Premio Donna Citta di Roma e Premio Viareggio per “Proleterka”.

I suoi romanzi sono stati tradotti in 22 paesi e in 21 lingue.

Fleur Jaeggy la cui attività è poliedrica, ha scritto anche per il teatro: il suo “Un tram che si chiama Tullulah” è stato presentato al Festival dei Due Mondi di Spoleto nel 1975 e ripreso, nel 1984, dal Teatro La Maschera di Lugano.

Alla narrativa affianca lavori di traduzione e di saggistica. Ha cosi tradotto le “Vite immaginarie” di Marcel Schwob (Adelphi, Milano, 1972), “Gli ultimi giorni di Immanuel Kant” di Thomas D. Quincey (Adelphi, Milano, 1983) e “Regole di vita musicale” di Robert Schumann (Ricordi, Milano, 1983). Ha inoltre scritto saggi su John Keats e Robert Walser. Ha anche collaborato con musicisti come Franco Battiato e Giuni Russo.

Nell’ottobre 2010, Luca Ronconi ha messo in scena al Piccolo Teatro di Milano un adattamento teatrale de “I beati anni del castigo” con la partecipazione delle attrici Elena Ghaiurov e Federica Rossellini. Lo spettacolo è stato presentato anche al Teatro Sociale di Bellinzona.

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