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Premio 2008

Giorgio Orelli


Poeta e critico letterario

«artefice, nel Ticino e dal Ticino, d’un continuo scambio culturale, attraverso le sue liriche e il suo impegno di critico letterario, tra la Svizzera, la Svizzera italiana e l’Italia, com’egli appare dalle alte riflessioni di Alice Vollenweider, nel dialogo con l’autore in capo al volume “Rückspiel – Partita di ritorno”. Liriche e critica ispirate e coltivate con intelligente continuità accanto all’insegnamento nella Scuola: aspetti d’una unica vocazione, che sorge da un’ispirazione genuina ch’egli trae dalla famiglia, dalla madre fino ai nipotini; dalla natura, fortemente sentita fin dai giovani anni nelle figure emblematiche dei suoi animali, degli insetti, delle farfalle, del verde, dei boschi, delle acque, ma anche della carabina, che il poeta accarezza come fosse una di quelle creature; dai luoghi: dalla Val Bedretto alla Città ove discende, ma trascorre anche a luoghi nuovi, emblematiche le esperienze venete; non si ferma al sogno: lo mitiga, lo plasma, lo rinnova per reminiscenze letterarie, ma anche attraverso la ricerca linguistica, ritmica e musicale: così che l’incontro dell’ispirazione con lo studio del linguaggio, la passione per i minimi elementi di esso, i loro incontri e scontri, la ricerca delle origini recondite della musicalità del verso, di assonanze e dissonanze, ha affascinato e affascina gli iniziati e gli studenti, di qua e di là dal confine, di qua e di là del Gottardo, facendo di lui un vate riconosciuto: molto egli ha pubblicato in Italia, diverse sue opere significative sono apparse anche nella Svizzera Interna in ottime traduzioni tedesche. Grazie a lui, la nostra lingua e la nostra cultura hanno trovato espressione transalpina e cisalpina, anche nell’Italia colta, persino a Firenze, dove si formò e affermò la lingua italiana, al punto che Contini lo definì “un toscano svizzero».

Lugano, 16 maggio 2008


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